IL BLOG DI DON GIANFRANCO
Don Feliciani: "Alexei Navalny è morto in carcere, ma le sue idee vivono!"
“A proseguire la lotta del dissidente russo sono la moglie Yulia e la madre Lyudmila. La voce di queste due donne sta emergendo con una potenza tale da preoccupare la… super-potenza russa!”

di Don Gianfranco Feliciani

Alexei Navalny, avvocato russo, leader carismatico dell’opposizione a Vladimir Putin, è morto in Siberia il 16 febbraio scorso, in un carcere di massima sicurezza, all’età di 47 anni. A proseguire la lotta del dissidente russo ora sono la moglie Yulia e la madre Lyudmila. La voce di queste due donne semplici e disarmate, sta emergendo in questi giorni con una potenza tale da preoccupare la… super-potenza russa!
La moglie Yulia, dopo aver ricevuto la notizia della morte del marito, lanciando apertamente la sua sfida al leader del Cremlino, ha dichiarato in un video messaggio: “Putin ha ucciso mio marito. Continuerò il lavoro di Alexei e continuerò a lottare per il nostro Paese. Scopriremo certamente chi di preciso e in quale modo ha eseguito il crimine. Faremo i nomi e mostreremo le facce”. La madre Lyudmila ha lottato come una leonessa. Subito dopo la morte del figlio è volata in Siberia, nella regione artica di Yamalo-Nenets, dove si trova la colonia penale a regime speciale – nella quale Alexei era rinchiuso – per reclamare la salma del figlio e chiedere la verità sulla sua fine. Armata di una forza incrollabile, non ha mollato davanti al muro delle autorità finché, nove giorni dopo il decesso, il corpo del figlio non le è stato consegnato.
Marina Davydova è un’interprete russa che risiede in Italia dal 2004. Fa parte di “Annaviva”, associazione con sede a Milano che si occupa di promozione della democrazia e tutela dei diritti umani in Russia e in Europa orientale, ispirandosi all’esempio di una donna coraggiosa, Anna Politkovskaja, la giornalista investigativa di “Novaja Gazeta” assassinata a Mosca nel 2006. Marina Davydova così commenta la decisione della moglie e della madre di Navalny di sfidare Putin a viso aperto: “Putin ha fatto un grandissimo errore: non c’è niente di più forte di una donna russa arrabbiata che non ha nulla da perdere. Nel mio Paese di origine abbiamo un detto: ‘una donna russa è capace di fermare un cavallo lanciato al galoppo’, non con la forza fisica, ma con quella interiore. Forse questa sarà la fine di Putin”.
“Una rivoluzione è impossibile senza le donne”, disse Carlo Marx. E aveva ragione. Basta guardare la storia… Anche alla storia di quella piccola-grande Donna, Maria di Nazaret, che con il Bambino nel grembo un giorno cantò e danzò proclamando parole di fuoco: “Il Signore ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote” (Vangelo secondo Luca 1,51-53).

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