IL BLOG DI DON GIANFRANCO
"Il no di Putin a Zelensky: la paura di guardarsi negli occhi"
Don Feliciani: "L’incontro non ci sarà e tutti ci chiediamo: ma quante persone dovranno ancora morire prima che si giunga alla pace?"

di Don Gianfranco Feliciani

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky era pronto ad incontrarsi faccia a faccia con il presidente russo, ma Vladimir Putin non ha risposto all’invito e in Turchia, dove avrebbe dovuto svolgersi l’incontro, invierà i suoi rappresentanti. Occasione mancata, peccato davvero, perché guardarsi negli occhi e stare l’uno davanti all’altro non è mai inutile, fa sempre bene. Il gesto di guardarsi negli occhi può dare inizio al disgelo del cuore. Chi di noi nella vita non ne ha fatto almeno una volta l’esperienza? E se così è per noi comuni mortali, perché non dovrebbe essere lo stesso anche per i potenti della terra? L’incontro non ci sarà e tutti ci chiediamo: ma quante persone dovranno ancora morire prima che si giunga alla pace?

Papa Leone XIV si è impegnato in prima persona affinché i nemici trovino finalmente il coraggio di incontrarsi e di guardarsi negli occhi. Mercoledì scorso, all’udienza generale, ha detto: “Preghiamo per questa pace che è riconciliazione, perdono, coraggio di voltare pagina e ricominciare. Perché questa pace si diffonda io impiegherò ogni sforzo. La Santa Sede è a disposizione perché i nemici si incontrino e si guardino negli occhi, perché ai popoli sia restituita una speranza e sia ridata la dignità che meritano, la dignità della pace. I popoli vogliono la pace e io con il cuore in mano dico ai responsabili dei popoli: incontriamoci, dialoghiamo, negoziamo... Gli altri non sono anzitutto nemici, ma esseri umani, non cattivi da odiare, ma persone con cui dialogare”.

Sono parole, quelle del papa, che potrebbero preludere a un forte rilancio dell’azione diplomatica della Santa Sede, la quale, va ricordato, può vantare una delle diplomazie più apprezzate e ramificate al mondo. Il cardinale Pietro Parolin, riconfermato segretario di Stato, continuerà con papa Leone la sua azione discreta, ma paziente e tenace, di grande tessitore di dialogo. E con lui i nunzi apostolici, gli ambasciatori del papa nei vari Stati, specie quelli del Medio Oriente e delle altre zone di guerra. Tra loro spicca la figura del cardinale Mario Zenari, nunzio in Siria e anch’egli cardinale elettore nel recente Conclave. Speriamo: il nuovo papa porti la pace al mondo e il Signore gli dia un coraggio da... Leone!

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