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12.06.2020 - 11:270

Wicht: "Mi fanno sorridere i politici che sbraitano di comprare qui. Ci sarà la fila fuori dal Bennet finchè..."

Il leghista: "Io direi, si alla spesa in Ticino, ma caro Governo, pensa anche alla salute economica, lavorativa e psicologica del popolo. Sono anni che, i Ticinesi non vengono aiutati come si deve, ormai lo sappiamo il perché e il “percome”..."

di Omar Wicht*

Da lunedì 15 giugno prossimo, si potrà tornare a fare la spesa oltreconfine. Sì sa, che molti ticinesi, soprattutto chi fa fatica ad arrivare a fine mese, ma non solo, dovrà inevitabilmente ripiegare per questa soluzione.

Personalmente, non mi sento di giudicare gli altri, viviamo in un paese democratico, dove fortunatamente, vige ancora la libertà di scelta. Nessuno si deve sentire in colpa per le proprie scelte, soprattutto se sono a proprio beneficio.

Mi fanno sorridere molti miei colleghi politici, di qualsiasi partito che, sbraitando a squarciagola slogan del tipo: fai la cosa giusta, acquista in Ticino oppure uniti ce la faremo, salviamo l’economia ticinese. Ci mancherebbe io da vero ticinese, nato e cresciuto in questo Cantone come posso dargli torto?

Ma la domanda sorge spontanea, lo Stato, il Governo, gli imprenditori e tutte queste categorie che ci supplicano di aiutare il Ticino, dove sono quando un ticinese rimane in disoccupazione o in assistenza? Dove sono quando un ticinese, figlio di genitori che han pagato le tasse per 50 anni e passa, rimane senza dignità?

Io direi, si alla spesa in Ticino, ma caro Governo, pensa anche alla salute economica, lavorativa e psicologica del popolo. Sono anni che, i Ticinesi non vengono aiutati come si deve, ormai lo sappiamo il perché e il “percome”...

Finché il popolo soffrirà, purtroppo, ci saranno le colonne di auto targate Ticino fuori dal Bennet.

*Consigliere comunale Lugano

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