CANTONALI 2023
PS e Lega in calo; avanzano UDC e piccoli partiti. S’intravvede la luce per Avanti e Verdi liberali
Il secondo sondaggio RSI in vista delle Cantonali rivela un parlamento con i medesimi equilibri attuali, ma più frammentato. PLR e Centro le prime due forze politiche
TiPress/Benedetto Galli

BELLINZONA - Il prossimo Gran Consiglio ticinese manterrà gli equilibri attuali, anche se sarà probabilmente più frammentato. È quanto emerge in prima battuta dal secondo sondaggio elettorale condotto dalla RSI tra l'8 febbraio e il 17 marzo, ed elaborato da Ad Hoc Informatica su un campione di 3.046 intervistati.

In netto calo la Lega, che potrebbe perdere rappresentanti, scendendo a 16-17 dai 22 del 2015. A beneficiarne, molto probabilmente, gli alleati dell’UDC.

In flessione anche il PS, che dovrebbe vedere il suo gruppo ridursi da 13 a 12 membri.

Tale situazione dovrebbe avvantaggiare i piccoli partiti come Avanti con Ticino&Lavoro e i Verdi liberali, che, sempre secondo le proiezioni, dovrebbero riuscire ad entrare a Palazzo delle Orsoline, anche se non è possibile prevedere con quanti seggi. Anche la presenza di MPS, PC e Più Donne appare indubbia.

Tengono banco il PLR, che si conferma prima forza politica del Legislativo, e il Centro, che diventerà probabilmente il secondo partito con il gruppo più numeroso. Si difendono bene anche i Verdi, che dovrebbero veder confermati tutti e 6 i loro deputati.

Ciò che salta maggiormente all’occhio da questo secondo sondaggio è che la campagna non è entrata nel vivo come ci si attendeva; è rimasta un po’ spenta, senza accendere gli animi o sconvolgere l’orientamento dell’elettorato rispetto al sondaggio di febbraio. Almeno per quanto riguarda il rinnovo del Gran Consiglio.

Nella determinazione del risultato finale va tenuto conto che circa 200.000 ticinesi non hanno ancora espresso il propio voto, e bisognerà poi appurare se davvero, come rileva RSI dalle intenzioni dei cittadini, oltre un quinto dei ticinesi che voteranno (circa il 60% degli aventi diritto) farà ricorso alla scheda senza intestazione per scegliere i membri del Gran Consiglio. “Sarebbe una proporzione senza precedenti nella storia delle elezioni cantonali e potrebbe dare ulteriore slancio alla richiesta di cambiare metodo elettorale a favore di un sistema che premi maggiormente le persone”, afferma la RSI.

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