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Cronaca
01.12.2016 - 17:490
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

L'indignazione della Lega: «auspichiamo il lancio di un'iniziativa contro la libera circolazione delle persone»

Il Movimento di via Monte Boglia e Quadri delusi dal voto odierno: «una Camera di camerieri di Bruxelles. E i due ticinesi? Hanno tradito gli elettori, seguendo gli ordini di scuderia»

BERNA - Dopo il voto, le polemiche. Inevitabili, prevedibili, probabilmente qualsiasi modello di applicazione del 9 febbraio avesse vinto. Gli Stati hanno scelto quello di Müller, che obbliga i datori di lavoro, raggiunta una certa soglia di disoccupazione, a chiamare per dei colloqui del personale residente iscritto agli URC e a motivare una eventuale non assunzione. Fra i più contrariati, ovviamente, i fautori del voto del 9 febbraio 2014, ovvero Lega e UDC. Il Movimento di Via Monte ha inviato in redazione un comunicato, in cui parla di «un'altra Camera di... Camerieri». «La Lega dei Ticinesi prende atto con sconcerto, ma senza sorpresa, dell'esitodel dibattito sull'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa" in Consiglio degli Stati. Anche la Camera alta, dopo il Consiglio Nazionale, ha licenziato una "ciofeca" che calpesta la volontà popolare, la Costituzione e la democrazia. Niente di nuovo sotto il sole: anche la Camera dei Cantoni capitola davanti ai ricatti dei balivi di Bruxelles. I camerieri si moltiplicano», si legge nella nota. Questo tipo di preferenza indigena, definita "extra light", viola la Costituzione e non servirà a ridurre l'immigrazione e il frontalierato. La Lega è quindi pronta a fare la voce grossa: «davanti ad un simile risultato che prende a pesci in faccia la volontà popolare, auspica il lancio di un'iniziativa popolare contro la libera circolazione delle persone». Si deplora «che nessuno dei due senatori ticinesi abbia sostenuto il modello Föhn, l'unico a prevedere un'applicazione federale a prevedere un'applicazione fedele dell'articolo 121a. Ancora una volta il 70% dei ticinesi, che ha plebiscitato il 9 febbraio, viene tradito dai suoi rappresentanti, succubi degli ordini di scuderia dei rispettivi partiti e dimentichi degli obblighi di fronte agli elettori. I quali, si spera, se ne ricorderanno al momento opportuno». Poco prima, anche il Consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri aveva esternato il suo disappunto tramite Facebook. «9 febbraio: come ampiamente previsto, anche dal Consiglio degli Stati è uscita una ciofeca che non rispetta la Costituzione. Volontà popolare e democrazia vengono calpestate in nome del servilismo nei confronti dell'UE. Ma come: i parlamentari, prima di entrare in carica, non giurano/promettono di rispettare la Costituzione? Invece, quando si tratta di venire al dunque, ecco che si moltiplicano gli spergiuri.Quanto uscito dalla Camera alta, allo stesso modo della "lozza" licenziata dal Nazionale, non permette affatto di restituire alla Svizzera la facoltà - scriteriatamente svenduta - di decidere sull'immigrazione. Il popolo ha votato ben altro; e viene sconfessato dai suoi rappresentanti. Gli uccellini della Camera dei cantoni cinguettano inoltre che nessuno dei due senatori ticinesi ha votato la proposta Föhn, l'unica che prevedeva un'applicazione rigorosa - ed efficace! - della volontà popolare. Il 70% dei ticinesi, quelli che hanno plebiscitato il 9 febbraio, ringraziano. I funzionarietti dell'UE ed i loro camerieri bernesi si fregano le mani: ancora una volta, la Svizzera cala le braghe. Penoso!»
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