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22.04.2017 - 11:350
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Quadranti e Celio preoccupati, "Governo, cosa hai intenzione di fare affinché si rispettino i patti sul Cardiocentro? E i conti?"

I due deputati ricordano le tappe di un accordo ora messo in dubbio, inserendo anche il futuro della Mizar SA. "Il professor Moccetti parlava di problemi economici al Cardicoentro, è vero?"

LUGANO – Il futuro del Cardiocentro preoccupa i deputati liberali Matteo Quadranti e Franco Celio, che interrogano il Governo per cercare di capire che cosa intende fare se fosse vero che, come riportato da parecchi media nell’ultimo periodo, la Fondazione preposta non fosse disposta a rispettare i patti, ovvero a cedere la struttura all’EOC, e chiedono lumi sulla situazione economica di essa.
L’atto parlamentare inizia con un lungo excursus che ripercorre la nascita del Cardiocentro, citando anche la recente fidejussione solidale di 5’000'000 che il Consiglio di Stato ha chiesto “a favore della costituenda MIZAR SA per l’acquisto dello stabile Mizar di Lugano, destinato ad ospitare il futuro Lugano MedTEch Center. Va altresì rilevato che quel progetto milionario era e dev’essere finanziato dalla Città di Lugano da un lato e dalla Fondazione Cardiocentro”.

Essa è stata concessa “anche sulla scorta di certe risposte e garanzie fornite dagli esecutivi sul mantenimento e rispetto degli Accordi originari tra EOC e Fondazione Cardiocentro, segnatamente quo al fatto che tra alcuni anni, senza proroghe e come pattuito originariamente, la Fondazione Cardiocentro sarebbe confluita nell’EOC”.

Ovvero? Dopo essere stata costituita nel 1995, un anno dopo “la Fondazione Cardiocentro ha acquisito un diritto di superficie dall'Ente Ospedaliero Cantonale della durata di 25 anni (ossia fino al 2021) sul fondo pat. N. 727 RFD di Lugano. Alla scadenza, come usuale e previsto dal contratto, il proprietario del fondo (EOC) potrà chiedere la devoluzione gratuita della costruzione con le relative attrezzature o la retrocessione del terreno libero da costruzioni. Pertanto l’EOC incamererà un valore patrimoniale di sicuro valore”.

“La costituzione della società Mizar SA e della Fondazione MedTech - le quali per inciso hanno comunque scopi di pubblica utilità - come la concessione della richiesta fideiussione, non hanno ripercussioni sul rapporto contrattuale tra EOC e Cardiocentro. Secondo gli statuti della Fondazione Cardiocentro (artt. 4 e 11), contestualmente alla scadenza dei 25 anni del diritto di superficie, anche la Fondazione stessa verrà sciolta e il suo patrimonio devoluto all'EOC. Appurata la compatibilità dell'operazione con la relativa base legale, in virtù di questa clausola, comunque priva di carattere vincolante per il beneficiario designato del patrimonio (l’EOC), anche il pacchetto azionario della Mizar SA - che corrisponde a una parte della proprietà dello stabile - e la partecipazione nella Fondazione MedTech potrebbero venir ripresi dall'EOC al prezzo di 2.5. mio entro il 30 novembre 2021 e altri 2.5 mio entro il 30 novembre 2026”, ricordano Quadranti e Celio, facendo presente come il Consiglio di Stato ancora di recente si è espresso a favore della volontà di far confluire il Cardiocentro nell’EOC.
Ora, però, il vento pare cambiato, e la Fondazione e in particolare alcuni membri del Consiglio di fondazione (chiaro il riferimento a Giorgio Giudici), vorrebbero rimanere proprietari del Cardiocentro, elaborando una forma di collaborazione fra pubblico e privato. Che non piace a molti politici, visto anche l’esito del recente voto sulla LEOC.

Dunque, preoccupati sia per il master di Medicina dell’USI che per il futuro della cardiologia in Ticino, Quadranti e Celio chiedono al Consiglio di Stato:

"1. Come intende agire per difendere gli interessi del Cantone, e più in generale dell'Ente pubblico e dei cittadini ticinesi, in questa vicenda?

2. Sono ipotizzabili forme di collaborazione fra Ente pubblico e fondazioni o società anonime private, dopo che il popolo ha respinto a chiara maggioranza il 5 giugno 2016 una modifica della Legge sull'Eoc, che andava appunto in questa direzione? Cosa intende fare il Governo per far rispettare la volontà popolare oltre che la convenzione originaria?

3. Non ritiene il Consiglio di Stato di doversi informare con urgenza e aggiornare il parlamento sui termini delle trattative in corso tra EOC e Fondazione Cardiocentro secondo i principi sempre più apprezzati della trasparenza, del diritto all’informazione volti ad evitare conflitti d’interesse o soluzioni che arrischiano di privilegiare interessi privati piuttosto che pubblici e segnatamente dei cittadini pazienti ticinesi?

4. Se la Fondazione non intendesse rispettare la Convenzione originaria, ipotesi che nemmeno vorremmo prendere in considerazione, a quanto potrebbero ammontare i danni che l’EOC (indirettamente dei cittadini-contribuenti) potrebbe far valere legalmente e quali le prestazioni non pecuniarie esigibili? 

5. Infine, l’integrazione del Cardiocentro, come prevista per convenzione, non rientrerebbe peraltro perfettamente nelle visioni e nei piani strategici della sanità ticinese (DSS, EOC,…), anche ma non solo ai sensi anche dei Messaggi 7200 e 7276?

6. La Fondazione Cardiocentro ha presentato in passato o di recente i conti al DSS? Il Prof. Tiziano Moccetti – “padre” del Cardiocentro - di recente avrebbe dichiarato di nutrire preoccupazioni per gli aspetti economici. Corrisponde al vero? Di che importi si tratta? Come potrebbe garantire la Fondazione un futuro di qualità delle cure se dovesse non rispettare gli accordi?"



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