Se non si fossero disperse le schede dei due candidati minori Poutou (trozkista) e Arthaud (marxista-leninista) che hanno raccolto assieme più del 2% dei voti, tra due settimane a contendersi la vittoria per la presidenza, al posto della xenofoba Marine Le Pen ci sarebbe stato Mélenchon con il social-liberale Macron. Il risultato francese conferma quanto si era verificato un mese fa in Olanda, dove anche lì c’era stato il tracollo della vecchia socialdemocrazia e l’affermazione a sinistra del partito socialista (su posizioni molto simili a quelle di Mélenchon) e dei verdi alternativi, che assieme avevano totalizzato quasi un terzo dell’elettorato. Sia in Olanda che ora in Francia un altro dato è molto chiaro: i partiti della sinistra radicale sono quelli maggiormente votati dai giovani tra i 18 e 25 anni.