Bernasconi è stato intervistato sulla vicenda dal Corriere del Ticino, ha insistito sulla sua versione: “Quando è uscito l’articolo sul Corriere del Ticino, Stefano Moro mi ha contattato perché la persona citata nell’articolo è un loro agente e lavorava – fino a settimana scorsa – al centro per richiedenti l’asilo di Camorino. Di conseguenza, il direttore di Securitas ha voluto condividere con me la decisione di sospendere, transitoriamente, il dipendente dallo svolgimento di quello specifico compito fintantoché non avesse condotto gli accertamenti del caso”. E lo ripete in più di un passaggio, parlando di sospensione o meglio, “dell’attribuzione temporanea dell’agente ad altri compiti” (che non è avvenuta perché, a sentire la ditta, non c’erano altre posizioni in cui impiegarlo), adeguata.