ECONOMIA
Portafogli più leggeri per gli Svizzeri nel 2023. In particolare per i Ticinesi
Un sondaggio di Comparis rivela che il 30% degli elvetici avrà meno soldi in tasca a causa degli aumenti dei premi di cassa malattia, degli affitti o dei tassi ipotecari. In Ticino la situazione è decisamente peggiore rispetto al resto del Paese
TiPress/Pablo Gianinazzi

Il 2023 sarà un anno in cui gli svizzeri dovranno tirare la cinghia. In particolare i portafogli dei Ticinesi saranno alleggeriti, a causa del caro vita.

Lo rivela un sondaggio di Comparis, svolto ad agosto scorso, nel quale il 28% degli intervistati ha dichiarato di aver notato un peggioramento della propria situazione finanziaria rispetto al 2022. La situazione è peggiore nella Svizzera italiana, dove ben il 39% ha dichiarato di faticare ad arrivare a fine mese, percentuale che scende al 19% nella Svizzera francese e tedesca.

Le cause più frequentemente citate sono l'aumento dei premi di cassa malati (65%) e il rincaro degli affitti o dei tassi ipotecari (47%). E” il futuro non lascia presagire miglioramenti. “Sono voci di spesa destinate ad aumentare ancora”, afferma l’esperto di Comparsi Michael Kuhn.

A soffrire maggiormente sarà in particolare chi già oggi deve limitare le spese in misura superiore alla media e le fasce più vulnerabili: le donne (31%), le economie domestiche con un reddito lordo basso fino a 4’000 franchi (38%) e anche quelle con un reddito medio compreso tra i 4’000 gli 8’000 franchi è probabile vedranno un peggioramento della propria situazione finanziaria. La situazione meno problematica per gli uomini (23%) e le economie domestiche con un reddito mensile elevato superiore a 8’000 franchi (16%).

Per risparmiare, gli intervistati hanno dichiarato di essere disposti a rinunciare a spese superflue e ad acquisti spontanei (71%). Inoltre il 52% confronta attentamente i prezzi durante gli acquisti optando per l’offerta più conveniente, mentre il 50% fa abitualmente la spesa nei discount.

Altro dato che salta all’occhio è la spesa oltre confine: il 60% dei ticinesi si reca oltre frontiera per contenere le spese, mentre a livello nazionale la percentuale è solo del 25% (nella Svizzera francese il 28% e nella Svizzera tedesca il 22%).

In caso di necessità, gli svizzeri rinuncerebbero per prima cosa a nuove tecnologie/prodotti di elettronica/gadget (60%), poi a nuovi vestiti e accessori (60%), a cultura/teatro/cinema/concerti/eventi sportivi (56%) e infine a uscite e ristoranti (56%).

L'indagine è stata condotta dall'istituto di ricerche di mercato Innofact che ha intervistato 1011 persone in tutta la Svizzera.

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