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05.01.2018 - 09:350
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Tutto fa... propaganda. Pagina a favore di No Billag distrugge i Frontaliers, "lubrifica il rapporto teso coi frontalieri, l'algoritmo è da URSS"

Canetta aveva detto che "senza la RSI non avreste visto il film", sui social durissima recensione contro la pellicola campione di incassi: "il frontaliere kattivo è esorcizzato e la guardia appare lobotizzata da bettola". Ma è corretto usare un film per propaganda? Per noi, no

BELLINZONA - No Billag, fra due mesi esatti saremo in fase di commento. Cosa sarà successo? La SSR, e dunque la RSI, potranno proseguire come sempre, oppure ci sarà una rivoluzione che, moltissimi ne sono convinti, decreterà la fine della tv di stato come la conosciamo?

Comunque vada, è sicuramente uno dei temi più sentiti degli ultimi anni. Il dibattito è infuocato da tempo, molto prima della chiamata alle urne. E nel calderone della propaganda è finito anche il fenomeno cinematografico del momento, campione di incassi, ovvero Frontaliers Disaster.

Dopo l'articolo di ieri (vedi suggeriti) in cui lodavamo i risultati ottenuti, qualcuno ci ha segnalato una recensione fuori dal coro. Insomma, niente applausi per Bussenghi e Bernasconi. Perchè riprendono dei ruoli fissi, perchè fanno diventare eroe il frontaliere, protagonista nella realtà di tante polemiche, soprattutto perchè Maurizio Canetta, commentando i primi giorni di incassi folli, aveva detto che "senza la RSI non avreste visto i Frontaliers". E dunque, sulla pagina Facebook "Ticinesi per il sì a No Billag" spunta una recensione infuocata, distruttiva: non è ben chiaro se sia realmente riferita alla pellicola, oppure la si stia usando per propaganda.

Ve la proponiamo, in modo che chi ha visto il film possa giudicare. L'opinione di chi scrive, che non è ancora andato al cinema ma vorrebbe farlo nei prossimi giorni (e nel caso, saré nostra premura dire la nostra), è che la simpatia riscossa dai personaggi, che come sempre possono piacere o meno, sia indiscussa, e che la bravura e l'impegno del regista Alberto Meroni non si presta a giudizi cosî spietati. Però, il film dei Frontaliers è uscito in un momento in cui ogni cosa che abbia un legame con la RSI, volenti o nolenti, viene usato. O a favore o contro. Peccato, perchè il valore di un'opera dovrebbe essere a sé, semmai tener conto delle risorse, per esempio in confronto a quelle di Star Wars.

In ogni caso, ecco la recensione. 

"Che tolla, quanta sottile psicologia da rotocalco il guru di Comano. Ma cosa sono esattamente i Frontaliers? Vediamo...

Frontaliers è una serie tv della serie costa carissima, non la si venderà mai a nessuno ma facciamola per "lubrificare" il clima che in Ticino si è creato per l' eccesso di frontalierato. Appare nel 2010 in tv, ma già dal 2006 si trascina fra lezzi, rutti e battutine sulla Rete3.

L' algoritmo per il "successo" è semplice quanto pluricollaudato da decenni di propaganda antiamericana dei nostri amici sinistrosi, l' algoritmo piu o meno è sempre quello, URSS docet.

Si prende un personaggio, da noi un Ticinese, belloccio ma non troppo e gli si innesta un inesistente cervello fatto di battute stantie, ragionamenti da ubriaco e atteggiamenti da pirla. Gli si infila un'uniforme che rappresenta il potere, lo Stato (ma vergognatevi!) ed ecco che la prima parte del copione - pozione è creata. Gli si affianca quindi un altro personaggio (quello da sponsorizzare "socialmente"), da noi un frontaliere brutto e dall' aspetto lurido con battuta sempre pronta, ma tanto, tanto, tanto simpatico nello sfottere lo Svizzerotto lavoratore e in uniforme.

Agitiamo il tutto ed ecco che la magia si compie, il frontaliere "kattivo" è d' incanto esorcizzato, diventa socialmente potabile anche se sfotte, anche se accetta un salario di 1000.- euri al mese dai suoi connazionali che in Ticino sono scemati ad aprire aziende bufala che pagano stipendi da fame.

La guardia di confine, che con la sua uniforme rappresenta lo Stato e l' Ordine, passa invece per un lobotomizzato da bettola, con battute che non stanno al passo con quelle del furbetto viaggiatore, sempre pronto a sputacchiare sullo Svizzerotto e quindi (ergo) sullo Stato e il Governo del Cantone.

E tutti in Ticino diventano cosi, secondo i comanensi, "piu felici e socialisti". Questo è Frontaliers, pensateci prima di andare a vederlo ma andateci se non volete proprio perdervi questa operazione di marketing sociale.

Come i film di Herman o Canetta finirà in archivio, invendibile persino a Zulu Tv. Poi un giorno parleremo, forse, di chi ando a cercare di vendere il cane Peo e Il gatto Arturo ai Cinesi tornandosene con due code nel sacco dopo una lunga, simpatica vacanza.

E per oggi è tutto. Vota SI, scatenati!".
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