POLITICA
Civica, il PS è contrario. «Un tempo pieno equivarrebbe a insegnare a cinquanta classi: dannoso per tutti»
I socialisti preparano un rapporto di minoranza contrario a "Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)". «Se Civica fosse una materia a sé stante, servirebbe un'abilitazione in più. Tutto assurdo!»
BELLINZONA - Il PS annuncia di aver presentato un rapporto di minoranza contrario all'iniziativa popolare "Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)". Lo rendono noto i granconsiglieri socialisti presenti nella Commissione scolastica, in una nota firmata da Raoul Ghisletta, sperando in un controprogetto che definiscono ragionevole.Il nodo è la questione della Civica, che i promotori dell'iniziativa vorrebbero fosse insegnata separatamente dalla materia Storia, con la conseguenza di dover «abilitare in modo separato il centinaio di docenti che insegnano oggi "Storia e civica" nella scuola media» (dato che poi le due materie sarebbero separate, ndr).«Si tratta di uno spreco di risorse inutile, tanto più che l'insegnamento della Civica avverrebbe mediamente per mezz'ora alla settimana (due ore al mese): un capriccio voluto dai promotori dell'iniziativa popolare "Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)", che esigono che la Civica sia una materia a sé stante, e contro i quali la maggioranza della Commissione scolastica non vuole andare, nonostante sia una palese assurdità», si legge nella nota.Anche essere un professore di Civica non sarebbe agevole. «Si arriverebbe inoltre ad una situazione insostenibile per il docente abilitato nella sola materia Civica per la scuola media, che dovrebbe insegnare in 50 classi di scuola media, per accumulare un tempo pieno: una situazione dannosa anche per gli allievi della scuola media».Dunque, la speranza è che «la Commissione scolastica si ricreda e che trovi una soluzione concordata con il DECS sviluppando un controprogetto ragionevole all'iniziativa popolare».
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