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27.10.2017 - 15:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Irrompe Mattei, "lasciate fuori i pipidini, i liberali e i leghisti dalla Commissione d'inchiesta e prendete me! Sansonetti scelto perché lavorava alla Croce Rosse". La quale, però, smentisce

Il deputato di MontagnaViva si propone, "i controllati sarebbero i controllori. Per me non si deve chiedere la testa di Beltraminelli". La Croce Rossa, "Sansonetti nostro collaboratore? Per l'amor del cielo!" Intanto i partiti hanno deciso i nomi di chi farà parte della CPI

BELLINZONA – Il PPD ha comunicato che il membro scelto per la Commissione Parlamentare d’inchiesta sul caso Argo 1 sarà Claudio Franscella. Ieri sera è toccato al PS designare Carlo Lepori, mentre per gli altri i nomi erano già noti. Ovvero, Giorgio Galusero per il PLR, Michele Foletti per la Lega, Michela Delcò Petralli per i Verdi, Tiziano Galezazi per la Destra.
Ma c’è qualcun altro che, pur non essendo membro di nessun gruppo nelle commissioni, chiedeva di poterne far parte. Si tratta di Germano Mattei di MontagnaViva, che ha inviato un’email alla Presidenza del Gran Consiglio, della Commissione della Gestione e della Sottocommissione, proponendosi e chiedendo la clamorosa esclusione dei membri dei partiti maggiori.

Ecco il testo: “Stimato Presidente e stimati Interlocutori, dopo mesi e mesi si va verso la costituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta per l’affare Argo. Le speculazione stampa si sono attivate e si fanno dei nomi di commissari. È mia opinione personale, da puro illuso, che non vi dovrebbero essere membri dei partiti con i dipartimenti coinvolti (PLR, Lega, PPD). Ma so che non sarà così. Spenderemo infine tanti soldi dei nostri concittadini per un risultato “controllato”? Non vorrei che la mia sia solo una gratuita illazione! Per la Commissione parlamentare d’inchiesta l’articolo 39 della LGC non prevede ripartizioni specifiche,  dice almeno 5 membri. Come unico rappresentante di MontagnaViva non posso far parte  delle normali Commissioni parlamentari, ove sono rappresentati i Gruppi. Per questa Commissione speciale mi sembra che la regola è più libera e l’accesso aperta a ogni parlamentare, in modo che la rappresentanza politica sia più vasta e organica. Mi permetto sottoporvi  la mia candidatura a far parte di questa Commissione speciale d’inchiesta”.

Cosa gli hanno risposto? Lo abbiamo contattato per saperlo, e ci ha rilasciato un’intervista tamburellante, con una rivelazione che poteva cambiare le cose, ma che ci è stata smentita da chi di dovere. Andiamo però con ordine.

Germano Mattei, perché i tre partiti maggiori dovrebbero rimanere fuori?
“Il PPD ha Beltraminelli, il PLR il Dipartimento delle Finanze, mentre per la Lega Gobbi non ha controllato gli agenti Argo, anche se non so quanto si potesse.  Alex Farinelli, capogruppo del PLR, mi ha detto che assolutamente il suo partito non può stare fuori perché ci sono troppe cose da controllare. Sono di maggioranza relativa, non possono mollare la presa, come gli altri. I controllati sono i controllori”
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E sulla sua autoproposta, cosa le è stato detto?

“Quella commissione sarà un guardaspalle di un partito con l’altro, si butteranno solo via un sacco di soldi, sui 200mila franchi e non salterà fuori niente. Gianora comunque mi ha detto che sarà il Gran Consiglio a scegliere i membri, io mantengo la mia idea ma mi pare indelicato venire a propormi. In fondo sono uno fuori dal gregge e penso che potrei dare il mio contributo: ho tempo da dedicare, conosco il tema avendo fatto un’interpellanza nel 2015, oltretutto ho trovato io i posti a Peccia, Bosco Gurin e Cavergno per gli asilanti, aiutando Claudio Blotti, quando nessuno era disponibile a ospitarli. E conosco personalmente anche Sansonetti. In realtà, la storia è molto più semplice di quel che si dice”.

Ovvero?
“L’ingenuità è quella di essere andati avanti con un mandato non ratificato. Sul momento dell’emergenza però non si poteva fare altro, bisognava prendere una decisione sui due piedi. Adesso è diventata una lotta politica, l’unico che secondo me la vede giusta è il direttore del Corriere del Ticino. È già partita la campagna elettorale!”

Lei non concorda con chi vuole la testa di Beltraminelli?
“No. Siamo comunque a un anno e mezzo dalle elezioni. E tra l’altro non sono certo che tutti gli elettori socialisti apprezzano il fatto che il loro partito spinge per la Commissione. Non penso che mi lasceranno entrare, comunque secondo me è qualcosa che andava fatto al mese di aprile o maggio. Adesso indaga la Giustizia, indaga il perito inviato dallo Stato, anche la Sottocomissione ha fatto qualche indagine. Facciamo un altro organo? Ci sono cose che nessuno vuole dire, secondo me. Ciò che so io lo sanno tutti”.

Mattei, in relazione a Marco Sansonetti, aggiunge che è stato incaricato di gestire i rifugiati dopo aver collaborato con successo presso i centri della Croce Rossa. “Il Dipartimento, non sapendo più come gestire l’emergenza, lo ha contattato e glieli ha affidati”. In pratica, Argo 1 sarebbe nata da lì.

Un fatto che potrebbe cambiare le carte in tavola, ma che ci è sembrato troppo grosso per non essere emerso prima. Abbiamo contattato la Croce Rossa per una verifica, e ci è stato risposto: “nostro collaboratore? Per l’amor del Cielo, mai”.
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