POLITICA
I Comuni non vogliono più pagare! Locarno pronto ad aderire all'iniziativa, a Lugano scatta l'interpellanza
"Questi oneri non si giustificano più alla luce delle positiva evoluzione delle finanze cantonali", spiega Caroni. "Per Lugano si parla di 5,2 milioni", aggiungono diversi consiglieri comunali

LUGANO/LOCARNO – Non solo Canobbio, Melide e Vernate: anche Locarno pare voler aderire, alcuni consiglieri comunali lo chiedono a Lugano. I Comuni non vogliono più pagare.

Il Cantone quando navigava in acque cattive ha fermato la riforma Ticino 2020, sino a li i Comuni devono corrispondere ogni anno il contributo di risanamento stabilito in 25 milioni, che garantisco ormai da 6 anni. Per un totale, hanno scritto i deputati Maurizio Agustoni, Franco Celio, Felice Campana, Gianrico Corti e Tiziano Galeazzi, i quali si sono mossi sul tema con un’interrogazione temendo un’ingerenza del Cantone sulla volontà dei comuni di aderire all’iniziativa.

Per far sì che essa vada alle urne, infatti, serve l’adesione di un quinto dei comuni ticinesi. Siamo a tre, calcolando chi ha presentato la richiesta. Ma Locarno, appunto, pare disposta a essere il quarto. Pur consapevoli del momento delicato vicino alle elezioni, spiega a liberatv.ch il vicesindaco Caroni, “chiediamo al Consiglio di Stato precise garanzie sui tempi di realizzazione della riforma ‘Ticino 2020’, e sui prelievi imposti in questi anni ai Comuni, ribaltando sugli stessi oneri che non si giustificano più alla luce della positiva evoluzione delle finanze cantonali”.

Il Consiglio Comunale voterà sull’adesione, con il sì del Municipio.
E anche a Lugano dei consiglieri comunali sembrano favorevoli ad aderire: fanno parte di UDC, Lega, Verdi e PPD, dunque mancano solo PS e PLR. “Facciamo notare che per la città di Lugano, nel caso in cui l’iniziativa andasse a buon fine, avrebbe una diminuzione dei costi (riversamenti al Cantone) di circa 5.2 milioni di franchi, il che corrisponde a 2 punti del moltiplicatore”, fanno notare in un’interpellanza Tiziano Galeazzi, Boris Bignasca, Nicola Schönenberger, Angelo Petralli, Sara Beretta Piccoli e Daniele Casalini. Chiedendo se il Municipio intendo sottoporre l’argomento al Legislativo e invece “se decidesse di togliere al Legislativo questa competenza decisionale come la giustificherebbe e con quali motivi”.

Insomma, i comuni paiono in rivolta!

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