Il consigliere nazionale leghista chiede al Consiglio federale di revocare la direttiva che elimina l’indicazione del colore della pelle dal sistema di ricerca Ripol
BERNA – Il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri ha depositato una mozione indirizzata al Consiglio federale per chiedere la revoca della nuova direttiva dell’Ufficio federale di polizia (FedPol) che ha disposto la soppressione dell’indicazione del colore della pelle nel sistema di ricerca Ripol.
Secondo Quadri, la misura “complica il lavoro degli inquirenti e riduce l’efficacia delle indagini”, poiché priva gli agenti di uno strumento utile nell’identificazione dei ricercati. A suo avviso, si tratta di una scelta dettata da “motivazioni politico-ideologiche” che “privilegiano la protezione dei delinquenti rispetto a quella delle vittime”.
Il deputato leghista richiama le critiche già espresse dal responsabile della sicurezza di Zurigo, Mario Fehr, secondo cui la decisione riduce l’efficacia investigativa. La polizia cantonale zurighese – ha ricordato Quadri – ha infatti annunciato che continuerà a registrare l’informazione sul colore della pelle nei propri sistemi interni. Sulla stessa linea anche il ricercatore Patrice Zumsteg, che ha definito la scelta “assurda”.
Quadri denuncia il rischio che l’ideologia “woke” e le ipersensibilità legate al tema del cosiddetto “racial profiling” possano ostacolare il lavoro delle forze dell’ordine. “Non è accettabile che la sicurezza pubblica e l’identificazione dei delinquenti vengano sacrificati sull’altare del politicamente corretto” scrive nel testo della mozione.
La proposta sarà ora esaminata dal Consiglio nazionale, che dovrà decidere se trasmetterla o meno al governo federale.