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24.05.2017 - 19:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Da Bello Figo a Tzipi Livni, il Ticino è diviso e litigioso? Destra contro sinistra, un utente contro l'altro. E nelle decisioni, il centro spesso crea il "triciclo"

I comunisti hanno attaccato la presenza dell'ex Ministra israeliana a Lugano, Quadri e Galeazzi hanno risposto sdegnati. È l'ennesimo capitolo di uno scontro ideologico su cui val la pena riflettere

LUGANO – Un’ennesima spaccatura destra-sinistra? Sempre più spesso, su temi che spaziano da quelli locali interenti magari al lavoro o ai frontalieri, sino a quelli internazionali, in particolare i migranti, si avverte la differenza di opinioni fra i partiti in base al loro schieramento politico.

Adesso, la polemica riguarda Tzipi Livni, l’ex Ministra israeliana che sarà ospite dello  “Swiss Israel Day” che si terrà fra quattro giorni a Lugano. Per i comunisti, essendo stati aperti contro di lei vari processi per crimini di guerra in varie parti del mondo, per delle bombe sganciate durante l’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza nel 2008/09, mentre era al Governo, dovrebbe essere giudicata persona non gradita.

A contrastare l’idea esposta dal PC, e l’intenzione di Massimiliano Ay di chiedere a Banca Stato di non sostenere finanziariamente la giornata, sono intervenuti via social due rappresentanti di Lega e UDC.

Per il Movimento di via Monte Boglia, ecco Lorenzo Quadri, il quale taccia la sinistra di “denigrazione anti-israeliana” e attacca, come prevedibile, la cosiddetta politica del “devono entrare tutti”. Ecco le sue parole:

"E quando invece si dichiareranno persone non grate i vari no borders italici che hanno devastato Chiasso, gli ex terroristi rossi invitati dai compagni a pontificare (anche alla RSI!) i vari Nekkaz e compagnia brutta che arrivano a predicare la violazione delle nostre leggi...
qui abbiamo invece la solita boutade veterocomunista improntata alla denigrazione anti-israeliana. Da notare che grazie alla politica del "devono entrare tutti", istericamente sostenuta dalla sinistra, continuano ad entrare in Svizzera anche musulmani antisemiti.
E dire che, quando faceva comodo pensando di poter criminalizzare l'odiata "destra", la sinistruccia aveva fortissimamente voluto l'articolo 261 bis del codice penale inizialmente concepito per combattere l'antisemitismo. E adesso è proprio la sinistra a spalancare le porte a migranti islamici tra cui antisemiti e razzisti perché "devono entrare tutti"".

Per i democentristi, si è espresso Tiziano Galeazzi, che ha puntato il dito contro altre persone invitate al Macello, e ha fatto riferimento allo stato di diritto. Il suo intervento:

"Caro collega non son d'accordo con te perche semplicemente calpesti il nostro stato di diritto e democratico. Non ci si può comportare con la democrazia a geometria variabile a dipendenza dei gradimemti ideologici. Comunqe ti ricordo che nessuno ha mai richiesto di respingere personaggi come gli ex terroristi delle brigate rosse (Renato Curcio e compagni) invitati nei luoghi come al Macello di Lugano. Caro Massimiliano Ay sei andato lungo questa volta, ma spiass.
Secondo il tuo concetto giustizialista allora non dovremmo invitare più nessuno, visto che mezzo mondo purtroppo è guerrafondaio (non voglio giustificare nessuno ovvio). Io, caro collega andrò comunque al meeting".

E qualcuno, nei commenti, dice “ma che Cantone litigioso siamo diventati, da Bello Figo alle poltrone del LAC fino alle armi di distruzione di massa".

In effetti, ci si scontra, si litiga, ci si contrappone. Politici e simpatizzanti, in un "noi" contro voi", in un "destra" contro "sinistra". Lo si nota sotto i post dei personaggi pubblici, lo notiamo noi nella bacheca del nostro portale. Sovente sono gli stessi utenti a battibeccare, smettere e riprendere sotto il post successivo. Cosa succede al Ticino? Si stanno seguendo le orme dell'Italia, col batibecco a tutti i costi? Ovviamente, noi della stampa dall'evoluzione non possiamo chiamarci fuori...

Sarà forse il clima sociale particolarmente ardente, sarà che la gente ha problemi e si deve sfogare, prendendosela con chi, a suo dire, magari non riesce a trovare le soluzioni. Inutile dire che i social hanno acuito, perché ciascuno può entrare in contatto con rappresentanti politici con un semplice click.

Destra contro sinistra, appunto, sempre. Come ha detto qualcuno, da Bello Figo ora a Tzipi Livni. Che tace è il centro. E se sulla presenza di un rapper o anche di un'ex Ministra potrebbe andar bene così, nei processi democratici del Ticino, un ago della bilancia serve. Anche se poi capita che questo centro, composto da liberali e pipidini, si allea con la Lega, nel cosiddetto "triciclo", lasciando ai lati da una parte l'UDC e dall'altra PS ed anche comunisti.

Sui social, invece, PPD e PLR guardano, gli altri scrivono, si infuriano, si contrappongono. Un Ticino litigioso e diviso, insomma.


Paola Bernasconi
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