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06.03.2018 - 09:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Rocco Cattaneo si batte a Berna per le piste ciclabili: "Non siamo ancora una Veloland. Trenta persone muoiono ogni anno sulle nostre strade: serve un atto visionario! E la bici non ha partito"

Il consigliere nazionale del PLR ha rivolto un accorato appello ai colleghi a Berna. "È il mezzo del futuro, soprattutto con l'elettrico. Non è vero che non si fa nulla in Svizzera, ma ci sono troppe disparità da Cantone a Cantone: la bici merita di essere iscritta nella Costituzione"

BERNA – Qualche giorno fa il Consigliere Nazionale Rocco Cattaneo ha esposto in un intervento molto sentito, come lui tesso ha specificato, la sua opinione in merito alle piste ciclabili in Svizzera. Da sempre appassionato di ciclicsmo, da alcuni mesi presidente dell'Union Européenne de Cyclisme ex corridore professionista, amante delle due ruote (tanto da aver percorso i chilometri che dividono il Ticino da Berna in occasione della sua elezione), era chiaramente una delle persone più indicate per parlare del tema.

“Ma per me la cosa più importante della bicicletta cos'è? È che la bicicletta ci mette di buon umore, è questo effetto, è questa gioia, questa voglia di libertà e di indipendenza che ti danno la bicicletta. E quello che è anche importante - lo dico qui a Palazzo federale - è che la bicicletta non ha partito”, ha detto in un passaggio dell’accorato e ben documentato discorso, dove ha parlato di otto milioni di abitanti in Svizzera con quattro milioni di bicliclette.

“In Svizzera non è che non si faccia nulla, è vero, ci sono città e cantoni che stanno facendo e investendo molto. Però in Svizzera è proprio questo il problema: che a dipendenza della sensibilità dei politici nei comuni e nei cantoni, nella costruzione di vie ciclabili parallelamente ci sono sviluppi diversi da un cantone all'altro e anche tra una città e l'altra”, ha spiegato, sottolineando come “la Svizzera è ancora lontano dall'essere un "Veloland Schweiz", perché, come detto, ci sono tantissime disparità tra le diverse realtà regionali. Poi si è detto della promozione turistica. Svizzera Turismo sta facendo della bicicletta addirittura una bandiera, mettendo tanti mezzi di promozione turistica a disposizione di questo mezzo di trasporto e mezzo del divertimento”.

Oltretutto, con l’avvento della bici elettrica, per Cattaneo diventa sempre pù il mezzo del futuro. Ma comunque una trentina di persone muore ancora all’anno sulle due ruote. “Vuol dire che la sicurezza in favore di chi viaggia in bicicletta non è ancora sufficiente. Trovo che sia proprio giusto che, come dicevo, l'iniziativa abbia portato questo tema qui a Berna e che se ne parli. Trovo giusto che il concetto della bicicletta, grazie all'iniziativa, possa sfociare nella Costituzione ed avere un ruolo importante anche nei dibattiti a livello nazionale. Quindi, per concludere, penso che sarebbe giusto se la piccola regina si prendesse un posto nella nostra Costituzione. Qui abbiamo bisogno di un atto di coraggio, soprattutto di un atto di coraggio rivolto al futuro, di un atto di coraggio strategico per contribuire in modo fattivo allo sviluppo armonioso, più efficace e soprattutto anche più coordinato delle vie ciclabili sul nostro bellissimo territorio nazionale”, ha proseguito il liberale.

“Quindi, per le ragioni esposte, vi prego, uno, di usare più spesso la bicicletta - tutti noi! -, poiché fa bene al corpo e allo spirito, due, di fare uno sforzo mentale strategico e visionario e, tre, di sostenere almeno il controprogetto all'iniziativa "per la bici".

È stato approvato il controprogetto, che iscrive le ciclopiste nella costituzione. 
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