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Cronaca
08.05.2017 - 11:160
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

La destra fallisce la scalata all'Eliseo. Macron stravince, "farò di tutto affinché nessuno abbia più motivo di votare per gli estremi"

Con il 66% dei voti, è stato eletto presidente. "Saremo in prima fila contro il terrorismo, difenderò la Francia e l'Europa. Ma chi ha votato Le Pen ha espresso una collera che va ascoltata"

PARIGI – In Francia come altrove: la destra entusiasma, arriva a un passo dal risultato clamoroso, poi si sgonfia e si ferma. L’ottavo presidente della Repubblica francese sarà Emmanuel Macron, che batte nettamente Marine Le Pen, esponente del Front National, il partito che si batteva contro l’immigrazione. Macron raccoglie su di sé, col suo movimento nato praticamente ad hoc, i voti di quasi tutti i francesi non “lepeniani”, se così si può dire, e non di destra, incassa oltre il 60% dei voti: la Francia prosegue, in fondo, nel solco tracciato da Hollande, di cui il neo presidente è stato ministro.

Come curiosità, Macron sarà il presidente più giovane della storia, addirittura più giovane di Napoleone, oltre che il più giovane al mondo. In questi giorni, ha fatto molto parlare il suo matrimonio con una sua ex professoressa.

Ma tornando alla politica, Macron ha subito tenuto un discorso, una volta conosciuti i risultati. Simbolico il luogo scelto, per una prima assoluta: l’esplanade del Louvre. “Quello che abbiamo fatto in questi mesi non ha precedenti né equivalenti. Questa sera, davanti al Louvre, voi rappresentate il fervore, l’entusiasmo, l’energia del popolo di Francia. Avete scelto l’audacia, e con questa audacia noi continueremo”, ha detto, rispondendo a chi immagina una nazione destinata al declino. “Si apre un nuovo capitolo nella nostra lunga storia. Vorrei che fosse di speranza e di rinnovata fiducia: la Francia ce l'ha fatta. Ci dicevano che questo era impossibile, ma non conoscevano la Francia",”.

“Difenderò l’Europa, la comunanza di destini che si sono dati i nostri popoli. Ricostruirò il legame tra l’Europa e i popoli che la compongono, tra l’Europa e i suoi cittadini”, sono le sue ambiziose promesse (d’altronde, aveva parlato di audacia…). “In gioco c’è la nostra civiltà, così come il nostro modo di essere liberi. Vorrei dire a tutti che la Francia sarà in prima linea contro il terrorismo”.

Non vuole escludere dal futuro francese chi ha votato per Marine Le Pen, con cui ha parlato subito dopo aver saputo i risultati: “Non fischiatela. Mi rivolgo a tutti voi, qualunque sia stata la vostra scelta: non nego le difficoltà economiche, sociali, l'abbattimento morale. Le rispetto. E in questo momento voglio rivolgere il mio saluto repubblicano al mio avversario, la signora Le Pen. Chi l’ha votata ha espresso una rabbia e una collera che vanno ascoltate. Farò di tutto affinché nei prossimi anni non ci sia nessun motivo per votare per gli estremi”.

È una nuova rivoluzione francese? Di sicuro, a uscirne sconfitta è la destra, che fallisce così anche l’ultima, grande battaglia europea. In pratica, non è salita al governo da nessuna parte: le paure, l’immigrazione, la criminalità, l’insicurezza non sono dunque bastate per far virare l’Europa verso destra. Accadrà in futuro? Non si sa, ma è probabile che sia stata persa una grande, forse irripetibile, occasione.
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