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28.08.2018 - 15:150

"Abuso di autorità o altri reati dei Ministri?". Pronzini non molla e scrive a Pagani

Dopo i due decreti d'abbandono firmati dal predecessore Noseda, il deputato interpella il nuovo PG: solo Bertoli ha rinunciato al rimborso telefonico

BELLINZONA – Di Matteo Pronzini si può dire tutto tranne che non sia tenace. Guardiamo il caso ABAD, dove continua a chiedere notizie. E non è da meno, anzi, in merito ai rimborsi telefonici ai Ministri ritenuti illegali. Dopo che l’ex Procuratore Generale John Noseda aveva concluso con due decreti di abbandono le sue segnalazioni, si rivolge al suo successore, Andrea Pagani.

“Tra i mesi di febbraio e marzo 2018, il Suo predecessore ha emesso due decreti d’abbandono in relazione ai rimborsi spese e diritti di carica dei Consiglieri di Stato. Tra questi “rimborsi” vi è anche un importo forfettario per supposte spese telefoniche. Nello specifico, questo rimborso forfettario, come ben evidenziato nei due decreti d’abbandono, risulta privo di base legale, dal momento che non è mai stato approvato dall’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio giusta l’art. 7 della Legge sull’onorario del 1963. Per di più, esso non è minimamente in correlazione plausibile con spese realmente sostenute dagli interessati”, esordisce, ricapitolando la situazione.

“Nel frattempo, come segnalato dagli organi di stampa, una proposta di revisione del regime forfettario sottoposta dall’Esecutivo all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio è stata rinviata al mittente, ragione per la quale l’assetto giuridico risultante dall’approvazione data dall’Ufficio presidenziale, nel 2011, a un rimborso forfettario limitato a 15'000 franchi è rimasto, ad oggi, del tutto immutato. La motivazione sulla scorta della quale il Suo predecessore non aveva ritenuto, a suo tempo,di dover emettere dei decreti d’accusa consisteva essenzialmente nell’assenza dell’elemento soggettivo, anche solo nella forma del dolo eventuale, in capo agli interessati; conclusione alla quale Egli era giunto dopo aver esaminato gli atti e dopo aver interrogato al riguardo le persone coinvolte, con riferimento agli sviluppi fattuali intervenuti sino ad allora”, prosegue il deputato MPS.

“Nel frattempo, i Consiglieri di Stato – con l’eccezione di Manuele Bertoli-, noncuranti degli avvertimenti contenuti nei decreti d’abbandono circa i gravi problemi giuridici che inficiano determinate prestazioni, nonché del fatto che l’Ufficio presidenziale ha in seguito bocciato una loro proposta tendente a sanare in parte il rimborso forfettario delle spese telefoniche, continuano a versarsi tale rimborso spese illegale; non solo non ne hanno deciso la soppressione , ma non risulta neppure che abbiano ritenuto opportuno procedere a una sospensione dello stesso a titolo cautelativo”, fa notare.

Dunque, “ooiché la conoscenza di questa situazione d’illegalità non ha provocato alcun ravvedimento da parte dei diretti interessati (con l’eccezione di Manuele Bertoli)”, ecco la richiesta a Pagani: “le chiedo formalmente di verificare, intraprendendo gli atti procedurali che riterrà necessari, se i rilievi e le conclusioni concernenti l’elemento soggettivo contenuti in particolare nel secondo decreto d’abbandono adottato dal Suo predecessore rimangono validi a far tempo dallo scorso mese di marzo, o se deve invece essere promossa, contro i Consiglieri di Stato attualmente in carica, l’accusa per reato di abuso d’autorità o altri eventuali reati”.

 

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