Don Gianfranco Feliciani: "Perché sono state costruite 12'331 bombe atomiche? Nemmeno la più cinica logica di guerra può giustificare uno spreco così demenziale"
*Di Don Gianfranco Feliciani
La conclusione del ragionamento matematico del mio amico Pierino è indiscutibile: la guerra non è solo l’espressione della malvagità dell’uomo, ma anche della sua stupidità! Per distruggere l’umanità basterebbero e avanzerebbero una cinquantina di bombe atomiche. Però nel mondo le bombe atomiche non sono 50. Secondo la “Federation of American scientists” il numero totale di testate nucleari nel mondo, nel 2025, sono 12.331. L’88% sono detenute da Russia e Stati Uniti. La domanda dunque è questa: se per annientare il nemico, e anche l’amico, bastano 50 atomiche, perché ne abbiamo costruite 12.331? A che cosa servono le altre 12.281? Una risposta razionale non esiste. Nemmeno la più cinica logica di guerra può giustificare uno spreco così demenziale.
Miliardi, miliardi e miliardi immagazzinati in arsenale che, comunque vadano le cose, non potranno mai essere utilizzati. Perché se scoppia la guerra atomica bastano le prime 50 bombe a ridurci in cenere, e le altre non possiamo certo lasciarle in eredità. In eredità a chi? Se invece la guerra atomica non scoppia le bombe rimangono lì a fare da arredamento, tutte e 12.331. Questa è la prova lampante che siamo, come specie, oltre che malvagi anche STUPIDI! Don Sandro Vitalini, l’indimenticabile teologo di casa nostra, così scriveva nel 2017, in occasione del 600° anniversario della nascita di San Nicolao della Flüe: “Quando arriveremo a capire che la logica della difesa armata è un inganno montato ad arte dai potentati produttori ed esportatori di armamenti, per mantenere nel mondo quella paura della sconfitta che spinge tutti ad avere in dotazione un bagaglio di bombe sufficiente a eliminare qualsiasi genere di vita dal nostro suolo? Il Vangelo della non violenza è l’unica saggezza che va prospettata all’uomo d’oggi per garantirgli la sopravvivenza della specie. Coloro che lavorano per la pace, possono essere visti come incalliti utopisti, ma non come pazzi. Se la specie umana sopravviverà, sarà proprio grazie a loro!”.