IL BLOG DI DON GIANFRANCO
Quel vento dell’odio che arriva dall’America...
Don Feliciani: "Il presidente Trump continua a dichiarare apertamente che lui odia i suoi nemici e tutti coloro che non sono d’accordo con la sua politica"

di Don Gianfranco Feliciani

Il presidente Trump continua a dichiarare apertamente che lui odia i suoi nemici (quindi mezza America) e tutti coloro che non sono d’accordo con la sua politica. E, sentendosi un inviato di Dio, dice di farlo per un motivo sacrosanto: la difesa dell’identità americana e dei valori cristiani attualmente messi in pericolo dai migranti invasori, dall’Islam violento e dall’ateismo. Una carica di odio riversata su una folla entusiasta anche durante la commemorazione dell’attivista ucciso di estrema destra Charlie Kirk, contraddicendo, senza il minimo pudore, la stessa vedova, la quale piangendo invocava il perdono cristiano per l’assassino.

Nella vicina Italia il generale Vannacci (e non solo) non teme di dichiarare: “Esiste un diritto all’odio. In una società democratica occorre rispettare ogni scelta politica, anche il diritto all’odio”. Insomma, l’odio, la violenza, le intimidazioni, i ricatti vengono riabilitati come strumenti politici legittimi, come affermazione dei propri interessi, in nome della stessa democrazia. Ma tutto ciò non può che condurre a una cosa sola: alla guerra! La guerra che questi fanatici non hanno mai visto...

L’avevano vista invece i loro padri o nonni, i quali nella Costituzione del 1948 scrissero: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (art. 11). La scelta del termine “ripudia”, invece che “rinuncia”, è assai significativa. Racchiude in sé una radicale condanna morale verso le distruzioni e gli orrori causati dalla Seconda guerra mondiale e, soprattutto, il netto rifiuto di ogni propaganda militarista, di politiche e ideologie che giustifichino o nobilitino l’utilizzo della guerra.

Indimenticabile il monito di papa Paolo VI all’Onu, in quel lontano 4 ottobre 1965: “Jamais plus la guerre, jamais plus la guerre!”. Mai più la guerra, ma: “La pace, la pace deve guidare le sorti dei popoli e dell’intera umanità”. E citando John Kennedy, assassinato due anni prima: “L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all’umanità!”.


 

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