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Cronaca
04.05.2017 - 10:300
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Lavorare in Ticino ma vivere in Italia? Un sondaggio rivela che quasi un terzo dei ticinesi non lo esclude. "Qua fatichi a arrivare a fine mese, là vivi bene"

L'Associazione Ticino&Lavoro ha posto la domanda: la maggior parte sarebbe pronta a partire per oltre Gottardo o per l'estero, ma poco meno del 30% non è contrario all'idea

BELLINZONA – Quella di Germano Mattei relativa al fatto che i giovani ticinesi ormai dovranno trasferirsi in Italia e lavorare nel Cantone era una provocazione, ma non è neppure un’idea che tutti scartano a priori. A confermarlo è un sondaggio promosso via Facebook dall’Associazione Ticino&Lavoro, che ha chiesto ai suoi iscritti cosa pensano della questione.

Se per la maggior parte di chi ha votato è molto più probabile che i giovani lascino il Cantone per lavorare oltre Gottardo o all’estero (il 57%), quasi un terzo, ovvero il 29%, non lo esclude. “Io lo farei, il costo della vita sta diventando troppo elevato”, è l’opzione scelta, oppure semplicemente “sì”.

Un’utente ha pure aggiunto la sua testimonianza: dopo lunga riflessione, lei e la sua famiglia si stanno per trasferire in Italia. “Cosa mi tiene ancora qua, mi chiedo”, scrive. “E non è tanto per tenere un certo tenore di vita ma per riuscire ad arrivare a fine mese senza dover chiedere aiuto a destra e sinistra e far pure fatica mentre in Italia oltre ad arrivare a fine mese vivi pure bene”.

In ogni caso, non tutti sarebbero disposti, neppure in linea teorica, al passo. Il 10,4% dice no, nei commenti l’opinione è che chi non ha famiglia o legami piuttosto sceglierebbe terre più lontane, mentre la vicina Italia potrebbe diventare un obbligo per le famiglie. Ma neppure oltre Gottardo, fanno notare, è tutto rose e fiori, con stranieri assunti e residenti che faticano a trovare lavoro.
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