Don Feliciani: "I bombardamenti non cessano. Non è più una guerra, è un genocidio. E pesa come un macigno il silenzio della politica e delle istituzioni europee..."
di Don Gianfranco Feliciani
Tutti i giorni si muore a Gaza. I bombardamenti non cessano. Non è più una guerra, è un genocidio. E pesa come un macigno il silenzio della politica e delle istituzioni europee...
Le bombe cadono su tutti, bambini, mamme, papà, anziani, cadono sugli affamati che non riuscendo più a sopportare i morsi della fame tendono disperatamente pentole e ciotole implorando qualcosa da mangiare. Giovedì scorso un carro armato dell’esercito israeliano ha colpito la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia di Gaza. Un proiettile ha fatto crollare il tetto della chiesa provocando la morte di tre persone e il ferimento di altre dieci. Colpito a una gamba anche il parroco Gabriel Romanelli.
“La nostra chiesa è molto danneggiata e abbiamo morti da piangere. Io sono stato colpito a una gamba. Ma andrò avanti, voglio restare vicino alla mia comunità”.
Stringe il cuore vedere questo prete buono, con la gamba fasciata, che cerca di confortare i rifugiati all’interno del complesso da oltre ventidue mesi. Papa Francesco gli era amico. Lo chiamava al telefono tutte le sere per avere notizie, anche quando era degente all’ospedale. In mezzo alla devastazione e alla desolazione di Gaza, la chiesa della Sacra Famiglia rappresenta l’unico punto di riferimento per la piccola comunità cristiana rimasta nell’enclave palestinese. La parrocchia attualmente ospita circa 500 sfollati cristiani.
“Gli aiuti che avevamo immagazzinato durante la tregua – ricordava giorni fa padre Romanelli – ci hanno consentito di andare avanti in questi mesi, e anche di aiutare diverse famiglie musulmane che vivevano nel quartiere dove si trova la parrocchia”.
Dal 3 marzo, poi, non è arrivato più nulla. Nel complesso cattolico, tra chi è ancora rimasto ci sono molte persone malate che non hanno più potuto ricevere i medicinali necessari, oltre a 50 disabili e bambini malati che sono curati amorevolmente dalle suore di Madre Teresa.
Sono queste umili e intrepide persone, che hanno fatto della loro vita un dono d’amore per chi soffre, fino al rischio di perderla la vita, l’unica vera speranza della Pace!